Pietro Verri - DISCORSO SULLA FELICITÀ
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La virtù presuppone un'esistenza stabile, fondata su principi solidi, costantemente seguiti e difesi. È lo stesso autore a sottolinearne le finalità. «Il saggio esamina prima di determinarsi; si determina prima di agire; ha un carattere suo; conforma talvolta alla comune opinione le sue maniere esterne». Ciò non accade per quanto concerne i suoi sentimenti, perché fra le verità possibili, che ciascuno si sforza di individuare, la più importante, la più dimostrata di tutte, è la ricerca della propria felicità. C'è chi punta alla ricchezza, chi è spinto dall'ambizione o dall'accrescimento del potere.
C'è chi ascolta i "movimenti del cuore". Ma soprattutto, afferma Verri, occorrerebbe coltivare la conoscenza di se stessi, per formarsi idee chiare e precise, abituarsi ad un metodo di giudizio il più possibile lontano dall'errore «e incamminarsi alla felicità, rischiarando il sentiero che vi conduce».
Il grande merito di Pietro Verri è stato organizzare intorno alle proprie iniziative culturali - a cominciare dalla rivista Il Caffè - un centro di aggregazione illuminista nell'area Milanese e Lombarda. I suoi scritti, lucidi ed espressivi, riecheggiano il pensiero più avanzato dell'Europa del secolo XVIII, con l'intento di "svegliare" quanti erano ancora irretiti dalle maglie delle credenze irrazionali e dell'assolutismo.